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Festa di Sant'Alessandro Papa Martire



La Festa di Sant'Alessandro Papa Martire, Santo patrono di Alessandria, si svolge il 3 maggio di ogni anno.

Festa di Sant'Alessandro Papa Martire


Nel pomeriggio del 2 maggio, i falegnami e i devoti alessandrini si recano in piazza S. Vincenzo per levigare il tronco dell’abete. Il lavorìo di pulitura viene allegramente accompagnato dal suono di organetti, tamburelli, zampogne e dal dio Bacco fino alle prime ombre della sera. Il tre maggio, di buon’ora, con il suono delle campane della Chiesetta di S. Vincenzo, tutta la popolazione è richiamata a recarsi nell’omonima piazzetta, per dare inizio alla fase decorativa della albero, in particolar modo viene riccamente adornata la cima. Completata questa fase, si dà inizio all’innalzamento della “Pita” con scale di varie lunghezze, pertiche, funi, pali, e soprattutto tanto entusiasmo, forza e fede.
La banda musicale fa da incoraggiamento: le note risuonano continuamente nell’aria.
Anziani, giovani, bambini con le loro festose urla, fischi e applausi, incoraggiano i devoti “lavoratori”!
Dopo tanta energia fisica e psicologica nel guidare le fasi d’innalzamento, la “Pita” svetta superbamente verso l’azzurro cielo.
Le campane suonano a festa e tutti si recano nella Chiesa Madre per la Santa Messa. Segue la processione per le vie del paese e dopo si svolge “l’incanto” (doni offerti al Santo, che vanno dal formaggio, salumi, “pitacchielle adornate di funghi “misciaruoli” fino a libri degli scrittori locali.
Nel tardo pomeriggio, la “Pita” torna ad essere protagonista: l’appuntamento è in piazza S. Vincenzo, “è ammirata ed il cor s’allegra”.
Inizia la gara a suon di musica: gagliardi giovani tentano la scalata abbracciando l’albero.
I tentativi sono tanti, finalmente quando l’eroe della giornata raggiunge la cima, gli applausi rimbombano nell’aria festosa, le note aumentano e il ritmo musicale diventa più incalzante.
L’eroe si appropria dei doni sulla cima, e a volte si diverte a lanciare sulla folla rametti della “Pita” e qualche scherzoso dono.
All’imbrunire il maestoso albero viene liberato dall’impalcatura posta alla base e lentamente viene fatta cadere…tutti corrono per recidere un ramo dell’abete del Santo Protettore, quale segno di buon augurio e di devozione.
La festa continua con un concerto in piazza Municipio.
A mezzanotte il cielo si colora di scoppiettanti fuochi d’artificio…e ognuno porta nel cuore la speranza di parteciparvi l’anno successivo.